I flussi continui hanno dettato la forma di un' accoglienza straordinaria, realizzata attraverso la collocazione dei migranti in strutture temporanee individuate in ciascuna provincia, sulla base di un piano di riparto nazionale e regionale, come sopra evidenziato. Questo modello ha mostrato sicuramente delle criticità evidenziabili in un approccio assistenziali degli utenti piuttosto che in un accoglienza rivolta ad una prospettiva di maggiore integrazione nel tessuto sociale. Al fine di favorire percorsi di integrazione sociale e di facilitare il processo di conoscenza tra le persone accolte e il contesto in cui sono inserite, i soggetti gestori in alcuni Comuni hanno promosso attività di volontariato sociale e di pubblica utilità mediante la stipula di convenzioni.
Nella Provincia di Perugia gli accordi sono stati sottoscritti dal soggetto gestore e il singolo Comune di riferimento, e hanno previsto il coinvolgimento diretto dei richiedenti asilo nella svolgimento di attività utili alla comunità di accoglienza (es. manutenzione e/o decoro di aree verdi, manutenzione e/o decoro urbano, piccole manutenzioni di edifici pubblici, etc). I richiedenti asilo selezionati vengono inseriti in squadre con personale qualificato che cura la loro formazione e svolge un’attività di monitoraggio sulle mansioni da svolgere. A titolo esemplificativo si veda la convenzione del Comune di Panicale.
Per quanto riguarda invece la Provincia di Terni, la stessa Prefettura ha ritenuto urgente stilare un protocollo d’intesa per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità sul territorio provinciale. Il protocollo è stato sottoscritto dal Prefetto della Provincia di Terni, dall’ANCI Umbria, dai sindaci dei Comuni di Terni, Orvieto, Narni, Amelia, Ferentillo, Lugnano in Teverina, Montefranco, San Venanzo, la direzione territoriale del lavoro di Terni, l’Inail direzione territoriale Perugia e Terni, la segreterie provinciali CGIL, CISL, E UIL, Arci solidarietà di Terni, Associazione di volontariato san martino, associazione di volontariato laboratorio I.D.E.A., Casa Vincenziana “G. Andreoli, Caritas Diocesi di Orvieto-Todi, Società Cooperativa sociale agricola Labourè.
Obiettivo del protocollo è stato quello di definire percorsi educativi di accoglienza ed integrazione a favore dei migranti ospitati nel territorio della Provincia che permettano loro di conoscere il contesto sociale, anche attraverso attività di volontariato a favore della collettività ospitante e che promuovono la formazione di una coscienza della partecipazione. I migranti beneficiari devono aver sottoscritto un patto di volontariato e aver presentato istanza per il riconoscimento della protezione internazionale. Le attività si sono svolte sotto la supervisione di un operatore o di un tecnico comunale anche al fine di garantire la piena realizzazione delle potenzialità educativo-formative del progetto. L’attivazione di questi percorsi ha portato al superamento della condizione di inattività dei migranti accolti, attraverso la valorizzazione di un senso di solidarietà e di condivisione dei valori e dei doveri che accomunano gli appartenenti ad una comunità e rafforzano lo sviluppo di ogni singolo individuo.
E’ intenzione dei soggetti gestori estendere questi progetti a tutti quei Comuni che si renderanno disponibili.Per quei richiedenti asilo accolti in strutture ubicate in zone rurali si stanno sperimentando invece percorsi di formazione e accompagnamento alla gestione di piccoli orti, manutenzione di aree verdi e allevamenti di animali da cortile.